L’ Autismo è un disturbo neurobiologico che ha il suo esordio in età evolutiva e la cui sintomatologia comporta una compromissione più o meno rilevante della comunicazione, dell’interazione sociale e  dalla presenza di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.

I Disturbi dello Spettro Autistico si manifestano in genere nei primi mesi di vita, e già dai 18 mesi è possibile osservare l’insorgenza della sintomatologia del disturbo.  In alcuni casi, i genitori, riportano uno sviluppo evolutivo del proprio bambino apparentemente adeguato sino ai 18 mesi, dopo i quali si riscontra una graduale perdita di competenza o un arresto e/o regressione nelle competenze già acquisite. L’incidenza del Disturbo dello Spettro Autistico si stima ad 1 bambino ogni 75/80 nati.

 Attualmente  è possibile effettuare una valutazione testistica ed ottenere così una diagnosi accurata già dai 18 mesi di vita. Una diagnosi precoce comporta notevoli benefici, poiché consente l’intrapresa immediata di un trattamento intensivo adeguato, al fine di ottenere il raggiungimento di risultati significativi. Attualmente, la letteratura scientifica internazionale, considera il metodo ABA (Applied Behavioral  Analysis ) come uno tra i più efficaci per il trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico, perché è in grado di ottenere miglioramenti significativi ,variabili da caso a caso.

 

 I primi segnali di allarme generalmente sono:

– marcata compromissione delle abilità sociali: (es. il bambino non si volta se richiamato per nome, assenza della triangolazione oculare, contatto oculare scarso e incostante, scarso interesse nei riguardi  degli altri e delle loro attività, scarso interesse per i coetanei, isolamento);

compromissione più o meno marcata del linguaggio: l’insorgenza del linguaggio risulta del tutto assente, parziale o povero di contenuti circoscritta a pochissime parole;
– presenza di comportamenti stereotipati (es. interesse eccessivo per alcuni oggetti o parti di essi, presenza di comportamenti routinari afinalistici e di stereotipie delle mani e/o del corpo);

–  Il bambino non esegue le indicazioni che gli vengono date (ad es. “prendi le scarpe”);
–  a volte sembra non udire ciò che gli viene detto;
– Il bambino non indica e non saluta con la mano;
– non sorride socialmente;
– preferisce l’isolamento sociale anche nel gioco e sembra perennemente vivere in un “mondo tutto suo”;
– manifesta crisi comportamentali esagerate dinanzi ad un “NO” e/o regola;

– presenza di comportamenti etero-aggressivi (verso oggetti e/o persone) ed autolesivi;

iperattività motoria o presenza di comportamenti poco collaborativi e provocatori;
– presenza di ipersensibilità a suoni ed immagini e/o colori.

 

IL TUO BAMBINO RISCHIA DI AVERE L’AUTISMO?

– a 18 mesi lo sviluppo del linguaggio del tuo bambino è in ritardo?;
– non pronuncia più parole che aveva già acquisito?;
– è incapace di eseguire semplici ordini come “Portami le tue scarpe”?;
– quando gli parli, guarda da un’altra parte invece di incontrare il tuo sguardo?;
– risponde al suo nome?;
– sospetti o qualcun’altro sospetta un problema d’udito?;
– guarda nel vuoto per un insolito lasso di tempo?;
– sembra che sia spesso nel suo mondo?

 

A 18 MESI UN BAMBINO DOVREBBE GENERALMENTE:

– indicare col dito;
– iniziare a manifestare intenzionalità comunicativa e sociale ricercando gli altri anche con lo sguardo;
– rispondere a semplici richieste;
– mantenere un contatto oculare quando gli si parla;
– seguire la triangolazione dello sguardo;
– iniziare a riprodurre semplici sessioni di gioco simbolico come ad esempio dare da mangiare ad una bambola o cullarla;

– imitare le azioni che vede e cerca di riprodurle autonomamente.